Infatti, come c’è un’arte
di raccontare, solidamente codificata attraverso mille prove ed errori, così c’è
un’arte dell’ascoltare, altrettanto antica e nobile, a cui tuttavia, che io
sappia, non è mai stata data norma. Eppure, ogni narratore sa per esperienza
che ad ogni narrazione l’ascoltatore apporta un contributo decisivo: un
pubblico distratto od ostile snerva qualsiasi conferenza o lezione, un pubblico
amico la conforta; ma anche l’ascoltatore singolo porta una quota di
responsabilità per quell’opera d’arte che è ogni narrazione: se ne accorge per
bene chi racconta al telefono, e si raggela, perché gli mancano le reazioni
visibili dell’ascoltatore, che in questo caso è ridotto a manifestare il suo
eventuale interesse con qualche monosillabo o grugnito saltuario.
La chiave a stella – Primo
Levi – pagg. 33-34
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