La sera prima di partire per le vacanze,
quando sono sul divano a pensare che cosa mettere in valigia, ha qualcosa di
magico. Ho la sensazione di avere ancora tutto davanti, tutto da decidere,
tutto da inventare, da immaginare. Una sensazione che già domani sarà diversa
perché domani sarò in viaggio e poi, quando arriverò ci sarà già il viaggio che
saprò come sarà andato, saprò chi saranno stati i miei vicini di treno, se avrò
avuto il tempo di prendere la coincidenza tranquillamente o se avrò fatto una corsa,
saprò se arrivata troverò il caldo umido che il sito meteo mi ha detto esser lì
ad aspettarmi, saprò se aspetterò il vaporetto o se passerà subito, se deciderò
di prendere l’1 e farmi il Canal Grande lentamente o se prenderò l’accelerato,
se ci sarà tanta gente, se dalla stazione a San Marco saranno più quelli che
salgono che quelli che scendono. Ma adesso no, adesso non so niente, è ancora tutto
lì davanti, intonso. E adesso vado a fare la valigia e in qualche misura anche quello,
quello che ci metterò dentro, le scarpe che sceglierò e che mi porteranno in
giro, i libri che mi terranno compagnia, le cose che scorderò, e ce ne saranno,
anche quello sarà un inizio.
Giuseppe Verdi
8 ore fa
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