Io ieri il Giardino delle Vergini l’ho cercavo perché oggi
volevo andare a sentire Marco Paolini e conoscendomi, pensando che l’incontro
iniziava alle 11 del mattino, ho preferito andare in avanscoperta e ho fatto
bene dal momento che la prima volta sono andata all’uscita invece che
all’entrata. E oggi ero là, seduta su una specie di cuscino di fieno, a
sentirlo e vederlo, e intorno a noi c’erano le cicale che non hanno smesso un
momento di parlare, non so se tra loro o con lui, e ci stavano bene. E la
sensazione, sarà che era uno spazio piccolo e non eravamo in tanti, la
sensazione era quella di esser lì come se ci conoscessimo tutti, come se ci
fossimo incontrati per caso e invece che incontrarci in un bar o in piazza
fossimo in un campo. Sentirlo ragionare e vederlo ragionare, perché non era
(ancora?) tutto ben organizzato come un suo spettacolo, c’erano, almeno a me è
sembrato, come dei salti e dei vuoti ancora da sistemare aumentava la
sensazione del ragionamento ad alta voce. E anche se poi oggi ho visto tante
altre cose, e alcune mi sono piaciute molto, appena lascio la testa andare per
i fatti suoi vedo che torna a quello che ci ha raccontato. Non so spiegarlo,
però mi vien da dire che se la stima avesse come unità di misura i pesi allora
io son sulle tonnellate di stima per quel uomo.
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