A me se anche domani piove spuntan le
branchie. Uffi, son stufa d’acqua. Oggi però non c’era tanto vento, almeno non
mi sono infradiciata dalla testa ai piedi. Una cosa che non mi spiego è la
paura di bagnarsi che hanno le persone che incontro. Non capisco perché salendo
sull’autobus devano chiudere l’ombrello quando hanno già un piede sul gradino.
Naturalmente, facendo così, l’ombrello colpisce chi è dietro. Che stranezza, mi dico ogni volta,
non si volatizza, arriva vicino vicino alla faccia di chi sta dietro. A volte
si riesce a schivarlo, a volte si prende in pieno. Stessa cosa capita quando dall’autobus
si deve scendere. Mai fare due passi prima di aprirlo. No, si deve aprirlo mentre si sta per appoggiare il piede sul marciapiede. Si schiaccia il
bottoncino dell’ombrello e se poi dietro c’è un’altra persona che sta anche lei
scendendo eh, fatti suoi. Allora questa mattina, dopo aver preso un’ombrellata
mentre scendevo ho avuto un pensiero. Ma vuoi vedere che piove acido e io sono
l’unica a Genova che non lo sa? E questa domanda mi è girata in testa tutta la
mattina e allora, per scacciarla da là, mi son detta Adesso faccio un
esperimento. Quando sono uscita sul terrazzo a fumarmi una sigaretta mi sono
portata una cartina e ho allungato la mano in modo che sporgesse dal terrazzo
del piano di sopra e si bagnasse (sia la mano che la cartina) e ho controllato.
Adesso ho la prova che la mia idea di questa mattina non può spiegare l’uso/abuso
dell’ombrello in questa città. Il pH della pioggia di questa città non è acido.
Giuseppe Verdi
7 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento