C’è un che di gradevole nel cibo casalingo, è difficile spigarlo, ma è un qualcosa di unico, una specie di sentimento. Come se lo stomaco potesse distinguere il cibo che non hai pagato e che qualcuno ha preparato con un certo amore. E il mio stomaco, dopo tutte le pizze, i piatti cinesi e i take away che ha ingollato da che sono arrivato qui, sapeva apprezzare quel dono e lo ricambiava con rigurgiti di calore che di tanto in tanto risalivano dal petto.
Pizzeria Kamikaze – Dalla raccolta “Il centro di vacanze di Kneller” - Etgar Keret - pag. 34
(anche il mio stomaco sa distinguere il cibo preparato con un certo amore, è per quello che dopo le feste, dopo aver festeggiato tutti insieme il 24, essermi fermata il 25 e averli aiutati a finire gli avanzi il 26 e bene non farsi venire idee del tipo: salire su una bilancia che ha la pila)
Giuseppe Verdi
6 ore fa
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