Ho fatto un caturo* e una figuraccia. Insieme, nello stesso momento. Io dovrei stare a casa a studiare altro che andare in vacanza, che sono ignorantissima. E poi non so le lingue e così faccio delle figure che mi fanno diventare rossa. Oggi sono stata alla Libreria Acqua Alta. Non mi ricordavo più dov’era, ci sono arrivata per caso. Comunque dal momento che avevo trovato un quaderno-libro con descritti dei giochi che mi interessava e una cartolina con disegnato un gatto gondoliere che mi faceva piacere spedire a mia nipote sono andata per pagare. Il signore alla cassa, mi dice: nove euro e poi si mette a parlare in francese. Io il francese non lo sopporto, mi si chiude proprio il cervello se sento quella lingua. Lui mi sorride e mi dice: non ha visto il film. Eh no, gli rispondo, e non ho neppure capito che cosa ha detto ché il francese non lo so. Così lui mi ha spigato che, in quel film, lui guardava lei e le diceva: hai degli occhi bellissimi, e lei gli rispondeva: baciami. E poi, poi un bacio castistissimo, di quelli che baci l’aria, glielo dato. Io in certe situazioni non so che cosa fare se non trovare la via più veloce per l’uscita.
(*caturo lo diceva Mario Capitello, un mio amico di Parma. In realtà non si chiama Mario Capitello, ha un nome simile, è che qua la maggior parte dei nomi non son quelli veri, ho iniziato così e ora mi tocca andare avanti. Non so se caturo si usi da quelle parti e se fosse un suo modo di dire però son sicura che me lo ha insegnato lui. Anche perché ci abbiamo scherzato su per un bel po’ sui nostri caturi)
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