sabato 24 luglio 2010

1-sono figlia di mio padre e mia mamma

Io quando arrivo qua sto subito bene. Uscita dalla stazione mi sono cercata un posto all’ombra ho acceso una sigaretta e stavo benissimo, dentro. Poi ho preso l’1, volevo andare verso casa piano, guardando ovunque, sentendo i discorsi delle signore in questa lingua bellissima, quella di mia mamma, mia nonna, quella della mia bisnonna. Volevo sentire urlare il nome delle fermate, vedere i turisti. Quando è apparsa la cupola della Salute ho sorriso sentendo un americano che diceva alla moglie: guarda un’altra chiesa. Io non sono parte di questa città ma non mi sento una turista. Sono un ibrido. Ho guardato mettere e togliere la corda a ogni fermata, movimenti che ho visto fare tante volte e che continuano a piacermi e meravigliarmi.
A casa ho disturbato un gamba lunga che si era fatto la tela vicino al rubinetto del contatore dell’acqua, glielo rotta, mi dispiace. Ho fatto un minimo di spesa, sono stata dal panettiere, dal fruttivendolo, a una Coop piccolissima e da Lele, io so che è lui, lui non mi ha mai vista. Avevo deciso di presentarmi a conto pagato, ma a metà spesa mi ha chiesto: Signora possa farle una domanda? Quando gli detto: Certo lui mi ha chiesto se sono la figlia di mio padre e mia mamma.

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