‘sta sera, prima di tornare a casa, mi sono fermata in campo SS Giovanni e Paolo a prendermi uno spritz. Avevo appena fatto il lato dell’ospedale fino a vedere S Michele, almeno da lontano. Volevo andarci, è una delle cose che non sono riuscita a fare. Lì ci sono i miei bisnonni, ci sono anche altri parenti ma che non li ho conosciuti. Non so più arrivare alle loro tombe senza l’aiuto di mia mamma. Non è un buon motivo per non andarci, basta chiedere. Mentre prendevo l’aperitivo mi sono ricordata che il mio bisnonno, Emilio si chiamava, mi diceva metti le mani così, faceva come due grosse C, il pollice la base della C, le altre quattro dita unite facevano il resto della lettera. Poi mi prendeva le mani, me le metteva nella posizione giusta e mi diceva: Venezia è così, due mani che si stanno per toccare.
Domani si parte.
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