C’è
sempre un fuoco acceso, qui. Un po’ per via del cibo che si cucinava, un po’ anche
perché gli uomini sono attratti non solo l’uno dall’altro ma anche dal fuoco.
Non propriamente per amore del rischio, piuttosto in senso stretto, proprio dal
fuoco. Per questo la moglie primitiva dell’uomo primitivo badava al fuoco nella
caverna con tanta dedizione, perché lui avesse voglia di tornare, e una volta
tornato si sedesse intorno al fuoco con altri uomini tornati anche loro a soffiare
sulla cenere, aggiungere un ramoscello al falò, occuparsi del fuoco e l’uno
dell’altro, senza uscire fuori, ad attaccar briga con mammut, orsi e altri
uomini primitivi e finire nei guai.
Due vendette – Meir Shalev – trad. Elena Loewenthal – pag.
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