mercoledì 6 agosto 2014

13 - comparizioni


Una cosa stranissima del fare le foto è che mi rendo conto di quanto di più e quanto di meno veda l’occhio. Non si capisce. È che a me, che le foto non le so fare, capita che spesso non riesco a trovare il modo di fare una foto che sia qualcosa che rappresenti quello che sto vedendo. E non parlo solo della luce, che quello uno, ad essere meno pigra,  studia e quel problema lo risolve, parlo proprio di quello che sto vedendo. A volte io sto vedendo di più, e tutto non ci sta, non c’è proprio modo di farcelo stare (almeno con la mia macchinettina) o di meno. Di meno molto spesso, mi capita che il mio occhio tolga tutto quello che mi disturba. Lo cancelli proprio dall’immagine. Non proprio lo cancelli, che per cancellarlo devi prima vederlo e poi decidere di toglierlo è come se non se ne accorga, non lo veda. Poi, quando guardo le foto, capita che ci sono persone che avrei detto in quel momento non c’erano, cestini della spazzatura che spuntano dal nulla perché io avrei detto che lì no, lì i cestini non c’erano, cavi della corrente, i cosi dell’aria condizionata, o cartelli come il segnale della via di fuga in questa foto. Mi avessero domandato C’erano dei segnali che indicavano la via d’uscita nei chiostri di San Francesco della Vigna? No, avrei risposto, ma sicurissima.

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