Oggi
sono stata alla Galleria dell’Accademia. Non c’ero mai stata, tante volte mi
ero detta Ci vado, poi, per un motivo o per l’altro, pigrizia inclusa, non
c’ero mai entrata. A vederla con calma ci vorrebbe una giornata solo che il
lunedì chiude alle due e io non lo sapevo. Sono entrata pensando di avere tutto
il tempo che volevo, poi ho scoperto la cosa della chiusura alle due che non
ero neanche a metà e così delle opere le ho viste un po’ di fretta. C’era
un’intera sala dedicata al Carpaccio nella seconda metà dell’itinerario. Le sue
opere che avevo incontrato nella prima metà me le ero guardate con calma, in
quella stanza non ho fatto lo stesso, così, dal momento che era vicina
all’uscita, quando sono arrivata in fondo ho detto al guardiano dell’ultima
sala Torno un attimo a guardare il Carpaccio. Stiamo per chiudere signora, mi
ha risposto. Faccio veloce, gli ho detto, alle due meno due sono qua. E sono
tornata indietro. Ho mantenuto la parola, lui mi ha sorriso e mi ha spiegato
che chiudono così presto solo il lunedì e poi ha aggiunto Se può consolarla e
da dietro la schiena ha tirato fuori per magia la scheda della sala 21 e me
l’ha regalata. Avrei voluto abbracciarlo ma mi vergognavo e poi va tu a sapere
se la cosa gli avrebbe fatto piacere, così gli solo appoggiato una mano sul
braccio, che avevo bisogno di un contatto anche fisico, e gli ho detto Grazie,
è un gran bel regalo. Grazie. E sono uscita. Non so bene di che colore ero ma,
dal caldo che sentivo in faccia, dubito che fosse il mio solito colore.
Poi,
quando mi chiedono perché quando posso vengo qua, come faccio a spiegarlo in
due parole? mi tocca rispondere Eh.
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