Almeno nella
giovinezza un uomo nato in questa città trascorre tanto tempo camminando quanto
un buon beduino. /…/ È solo perché camminare sotto questo cielo /…/ è di per sé
un buon prolungamento della vita e una scuola che migliora la vista e la mente.
/…/ c’è qualcosa che infonde alle suole una voglia quasi sensuale di camminare.
Dal mare soffia un vento di tramontana, odoroso di alghe, che qui ha
guarito molti cuori soprassaturi
di menzogne, disperazione e impotenza. /…/
Questa è la città
dove in qualche modo è più facile sopportare la solitudine che in qualsiasi
altro posto: perché la città stessa è sola. Una strana consolazione viene
dall’idea che queste pietre non hanno nulla a che vedere col presente, e ancora
meno con il futuro.
Fuga da Bisanzio –
Iosif Brodskij – tr. di Gilberto Forti - pag.65
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