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sui raddrizzamenti (momentanei)
È un
periodo un po’ così. È un po’ che è un po’ così e non mi sembra che ci sia modo
di farlo diventare colì. Quando ho i periodi così ho un umore bigio, senza
motivo. O meglio, per i soliti motivi. Allora questo pomeriggio mi son detta
Latte vai a farti un giro, che a te a spender soldi torna quasi sempre il buon
umore. E così sono uscita e mi sono regalata del terriccio per orchidee e un
bacco per cercare di far star dritto il broccolo della felicità che poverino è
stortissimo e prima o poi precipita. Poi armata di bacco lungo un metro e mezzo
sono passata a ritirare uno dei due libri che avevo ordinato sabato scorso e ho
chiaccherato un po’ con Marco il libraio. Andiamo avanti, mi son detta, che va
già meglio, e sono andata a prendere anche quattro porcini da far domani e dal
momento che a quel banco avevano finito il prezzemolo sono andata ad un
altro banco e oltre al prezzemolo mi son presa due peperoni gialli. Poi
stavo tornando a casa e ho sentito della musica. Era un signore che suonava il
piano (verticale) fuori da un negozio. Era bravo, mi sono fermata a ascoltare.
C’erano anche una mamma con due bambini biondissimi, due ragazze e un ragazzo.
Alla fine del pezzo mi è venuto spontaneo dirgli Grazie. E così poi è successo
che ha deciso di dedicarmi il pezzo dopo. Posso dedicarle un pezzo romantico?
mi ha chiesto. Certo, con piacere, gli ho risposto. E adesso ho in testa Moon
river che è un pezzo che mi piace, molto, e anche Colazione da Tiffany mi piace
molto e io non so quante volte l’ho visto quel film, però son tante e io ogni
volta alla fine quando anche lei scende dalla macchina a cercare Gatto, anche
se so benissimo che lo trovano, anche se so benissimo come finisce il film, io
ogni volta penso Speriamo che lo trovino, speriamo che inizino una vita a tre. E
così è successo che il mio umore si è un po’ raddrizzato e domani mi sa che provo a raddrizzare
anche il broccolo della felicità.
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