sabato 1 ottobre 2011

punto critico



Oggi siamo stati al mare. Si stava molto ma molta bene, sotto l’ombrellone. Alle quattro ho capito che si stava bene anche fuori, al sole. E alle cinque mi sono decisa a entrare in acqua. Era un po’ ghiaccio sciolto ma era così pulita che lo trovavo un peccato non provarci neppure. È la pancia il mio punto critico. Uno può pensare: e no, se hai la pancia, le ciccezze della pancia ti proteggeranno ben dal freddo. E invece no. Non è così, anche noi che non apparteniamo alla schiera dei ventri piatti (particolarmente ricca di adepte) possiamo avere freddo alla pancia. Solo che io patisco anche a fare come fanno altre che sono nella mia condizione (quella di persone che entrando in acqua hanno freddo alla pancia) e non mi spalmo acqua sulla pancia per iniziare a prepararla allo shock termico. Io faccio parte di quelli che stan lì, con l’acqua che arriva al cavallo e non si decidono a fare il passo successivo. Magari si mettono anche in punta di piedi se il mare non è piatto piatto. Poi, di colpo, vanno o tornano a riva, dipende.
Comunque non avevo mai fatto un bagno a ottobre. Bello. Anche a far solo due bracciate. Anche a nuotare con la testa fuori dall’acqua. Ché tornare a casa stissa non mi sembra il caso, sì che fa caldo ma per essere ottobre fa caldo. Sempre ottobre è e poi, oltre alla pancia, ho anche una certa età e la cervicale è là pronta, aspetta solo i miei casini.

2 commenti:

Velvet ha detto...

Venezia

Vecchia signora del Adriatico
fatta di acqua e terra
bagnata dalle lune della laguna
e dalle maree del antica salsedine
un pezzo di mare verde il tuo vestito
rubini e smeraldi al collo appesi
Quando risorgi tutta a pieno sole
mille specchi lussuriosi illuminano il tuo passare
ma ogni calare della sera muori lentamente
nei umidi abbracci dei tuoi canali
la dove silenziosamente nascondi la tua bellezza

E al’ improvviso quando il respiro dell Scirocco
i tuoi capelli di colore coppo all’ aria spettinano
e veli di nebbia avvolgono il tuo viso
una figura grottesca e doppia, allora diventi
mezza citta è mezzo corpo di donna assomigli
che sul suo corpo lussurioso innumerevoli tuoi amanti
alla ricerca dei tuoi eterni segreti, oscenano

Era la poesia che ho scritto per Venezia
La traduzione deve essere migliorata

Buona Domenica Latte

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latteaigomiti ha detto...

GRAZIE Velvet, che bel regalo, sei stato veramente molto gentile a tradurla.
L’ho letta con piacere, mi piace, soprattutto la prima metà.
Buona domenica anche a te