All’epoca Emilia era una studentessa modello che frequentava l’ultimo anno di lettere, e per dimostrarlo mi fece l’elenco scritto di tutti i miei difetti. Un trattato di una ventina di pagine in cui elencò tutte le mie imperfezioni, da quelle fisiche - pancia gonfia, spalle curve, naso a patata, orecchie a sventola, seno più grande del suo – a quelle morali: tanto per cominciare, ero la persona più inutile del mondo.
I presupposti ideali per un fidanzamento c’erano tutti: iniziai a corteggiarla seriamente, tutti i giorni mattino e sera, finché da lì a un paio d’anno, durante una festa di carnevale offuscata dai vapori dell’alcool, le chiesi di sposarmi, e Emilia che era ubriaca quanto me, disse sì.
Se son rose – Massimo Vitali – pag. 69
Giuseppe Verdi
6 ore fa
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