giovedì 6 ottobre 2011

come i rapaci

Come i rapaci delle favole, per giornate intere le due donne spiavano il nipote dalle finestrelle semicieche, si avventavano su di lui, lo trascinavano nei loro nidi e là davano sfogo alle proprie passioni: lo nutrivano di marmellata e di frutta, lo stringevano, lo baciavano e, chissà perché, piangevano silenziosamente. Fra loro era d’uso che colei che non riusciva ad agguantare il nipote si ritirasse nel proprio territorio, sperando di essere più svelta la volta successiva.

Racconti intorno alla felicità ebraica – Anatolij Krym- pag. 61

2 commenti:

cloudsinthemirror ha detto...

Oppure ti fanno indossare un salvagente che non ti serve...:)

latteaigomiti ha detto...

o ti mettono un fazzoletto in testa, annodato stretto sotto il collo, qualsiasi sia la stagione ;P