martedì 19 ottobre 2010

una voce molto ma molto bella

È da venerdì che ho nelle orecchie la voce di Eros Pagni. È una voce che mi piace molto. La trovo una delle più belle voci maschili che ho mai ascoltato. La sua mi è già capitato di ascoltarla più volte. Dal vivo è ancora meglio che dalla televisione, dalla radio penso di non averla mai sentita. ‘Sta sera mi è venuto in mente che mi piacerebbe fare un esperimento ché in un romanzo ho trovato una teoria che mi è sembrata vera. Sempre ammesso che abbia capito quello che ho letto. Però se la metto così poi non scrivo più il post quindi fingo di aver capito, se non fosse così amen, tanto ognuno è libero di capire quello che capisce quando legge, non c’è un test da fare alla fine del libro (che immagine orribile quella del test nell’ultima pagina del libro). Dovrei sperimentare, mi sto dicendo, ma come posso farlo? Posso mica pedinarlo e chiedergli: mi scusi vorrei fare un esperimento, è un po’ una deformazione professionale la mia, però non sono pericolosa, cioè non mi sembra. Ecco io sono convinta che una cosa bella non può essere detta da una voce brutta, a me sembra che la cosa bella detta da una voce brutta non possa più essere bella, sia un po’ come rovinata da quella voce, mi sembra quasi che se la voce non rispetta la bellezza della cosa la renda brutta e così mi chiedevo se è vero anche il contrario. Sul contrario non sono sicura, è per questo che l’ho fermata. Avrei bisogno di un favore, vuole partecipare alla mia ricerca? Potrebbe dire delle cose brutte che vorrei sentire come suonano dette da lei? Se suonano belle, allora funziona anche il viceversa di una certa teoria, se no mi sa che è valida solo in una direzione. Dall’altro verso sono sicura che è così, ho già fatto tanti esperimenti.

In una voce ci sono già un sacco di cose. Nel suono di una voce, ci sono già tutte le cose che quella voce può dire. Non solo. Una voce, se è brutta, non può dire niente di bello. Una cosa bella detta da una voce brutta, mai successo. E viceversa. (Bassotuba non c’è P. Nori)

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