In questi giorni sto leggendo Il fu Mattia Pascal e ieri sera mi sono ritrovata a pensare: ma guarda, chi l’avrebbe mai detto che è così bello. Che regalo che mi ha fatto la Fiorellino.
La Fiorellino di nome in realtà fa Margherita, era la mia prof d’italiano del triennio, al liceo. Lei è riuscita a rovinare qualsiasi cosa mi dava da leggere in quegli anni. Succedeva l’opposto di quello che succedeva con la prof di tedesco, quando quella di tedesco ci dava dei brani da leggere poi a me veniva voglia di leggere tutto il libro, mattoni inclusi. Quando quella d’italiano ci dava qualcosa da leggere il mio primo pensiero era dove potevo trovare un riassunto e limitare le pagine lette al minimo sindacabile. A volta ci riuscivo, a volte ero a rischio d’integrazione e non rischiavo, leggevo ma sbuffando e contando quante pagine mancavano alla fine. Così poi è successo che quando da grandina ho ripreso in mano dei libri che la Fiorellino mi aveva già cercato di mettere in mano capitava che pensassi: ma guarda che cosa mi ha rovinato quella donna. Calvino per esempio. Qualche anno fa mi sono riletta Calvino e ero piena di questi pensieri. Mi montava, a distanza di anni, ‘sto risentimento per questa donna. Un risentimento esagerato e a essere sincera anche ingiustificato ché buona parte dell’errore era stato mio e mio soltanto. Ora invece, sarà l’età che fa ‘sti scherzi, mi dicevo, ma ora invece son qua che me lo godo Il fu Mattia Pascal son qua che mi dico che è un gran regalo quello che mi ha fatto perché magari non lo trovavo così bello ora, se già sapevo che era bello ora io non me lo godevo così.
Ma così belle
2 ore fa
2 commenti:
Pensare che attorno ai dieci anni
una mia zia mia aveva regalato
una collana dei classici della letteratura
Gli ho riscoperti dieci anni dopo
Ed ogni tanto gli rileggo tutto oggi
Buongiorno e buon mese latte
ps. scusa per gli errori della lingua
felice di rileggerti Velvet, e buon ottobre anche a te. Mi fa piacere sapere che non capita solo a me, la compagnia e la condivisione rendono felici.
P.S. ma di che cosa ti scusi? Sapessi io la tua lingua così come tu sai l’italiano sarei felicissima, io ho provato a passare dalle tue parti ma purtroppo non riesco a leggerti, peccato, comunque ogni tanto passo lo stesso, a vedere. E poi lo dici a me? Io ho già confessato pubblicamente quanti errori mi scappano (e chissà quanti non ne vedo)
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