lunedì 1 febbraio 2010

crema

Se aspetto di avere le nocche sanguinanti per darmi la crema poi allora capita anche che mi do della deficiente mentre mi metto la crema perché brucia e lo sapevo già da venerdì che ero lì lì per arrivare ai tagli e non ho fatto nulla perché prima facevo da mangiare, poi mangiavo, poi leggevo e vorrai mica ungere il libro? sia mai, poi ho chiuso la luce e pensato: domani. Ma l’indomani volevo mettere un po’ d’ordine in casa e ci ho anche dato di candeggina (senza guanti) che mi è venuto in mente di pulire il bagno per benino e mi sono passata anche le mattonelle, poi sono uscita che andavo a prenderti l’aperitivo con due mie amiche e ero già in ritardo (poi loro erano più in ritardo di me ma questo non potevo saperlo) poi siamo andate a teatro a vedere i Momix (uno spettacolo molto ma molto bello), poi tornando a casa mi sono fumata una sigaretta e quindi ero senza guanti, e c’era un freddo porco più vento, freddo anche il vento, poi ho raccontato lo spettacolo a Daniele e poi sono crollata. Domenica, eh neanche domenica ho messo la crema che c’era sempre qualcosa che volevo fare che non richiedeva le mani cremose. Oggi? eh cippa lippa anche oggi e così a metà pomeriggio si sono aperte ché quello è l’unico modo che hanno le mie mani per costringermi a darmi la crema. Così ‘sta sera l’ho messa e ora brucia e sto scrivendo con dei guanti di cotone bianchi (cosa difficilissima, già sono impedita senza guanti così poi…) e ora vedo a letto, mi aggiungo dell’altra crema e dormo con i miei guantini (veramente sexy, lo so) e ‘sta sera non si legge mezza pagina che girare le pagine con ‘sti cosi è impossibile. E domani speriamo che le cinque croste che ho tengano alla giornata lavorativa, al mettersi e togliersi guanti, al lavarsi le mani ogni due per tre, perché se no anche domani sera impacchi di crema e guanti di cotone dandomi della deficiente (se le croste tengono invece me la do ma mi compiaccio con me per aver salvato la situazione per il rotto della cuffia).

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