giovedì 25 marzo 2010

leggo poco e mangio quando capita

Sono stanca. Arrivo alla sera che posso solo buttarmi sul divano, accendere la tele e addormentarmi nell’arco di mezz’ora con una mano su Cato (che arriva appena mi sdraio). Un quadro penoso. Ho analizzato la cosa e sono giunta a queste conclusioni
- un po’ sarà la primavera (e non ci posso fare nulla, di solito la stanchezza da primavera mi dura poco. Speriamo bene)
- un po’ sarà che non sono più giovane (e non ci posso fare nulla, poi questa età non mi dispiace)
- un po’ sarà che c’è una montagna di lavoro da fare e io, se ho tante cose da fare, finisce che salto da una all’altra sfinendomi e concludendo poco. Oggi ho ricevuto il foglietto con i timbri di febbraio: trenta ore di straordinario, e non vanno in busta paga (e posso fare qualcosa, ho deciso di prendermi venerdì di Pasqua e lunedì dopo, quello di Pasquetta, di recupero).
Oggi guardavo i miei due foglietti già firmati dal capo, basta solo consegnarli. La cosa mi ha messo di buon umore e mentre tornavo a casa canticchiavo: voglio trascurarmi un po’/voglio trascurarmi/leggo poco e mangio/quando capita.

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