domenica 15 novembre 2009

si può, sono io che non son capace

Ieri camminavo per i vicoli. C’era tanta gente nei vicoli ieri, troppa per i miei gusti. Erano le cinque di sabato pomeriggio e c’era brutto tempo, normale che fossimo in tanti. Però camminare in coda, anche se è una coda mobile, non mi piace proprio. A un certo punto mi sono fermata a vedere una vetrina e quando ho ripreso posto nella coda non avevo più davanti tre ragazze con i pantaloni a vita bassissima che camminavano tenendosi per mano ma un bambino di tre anni che camminava con i genitori, la mamma spingeva un passeggino vuoto. Il bambino piangeva tenendosi con la mano al cappotto della mamma e urlava disperato: mamma facciamo pace? La mamma non lo guardava, parlava con il papà. Il discorso, a due voci ché anche il papà ci metteva del suo, era tutto fatto da frasi tipo: Non ne posso più. è un viziato. Ha già la camera piena di giocattoli e non ci gioca mai. Non so che cosa fare. Dove abbiamo sbagliato. Ma abbiamo sbagliato? Pensavo che con l’asilo le cose sarebbero migliorate. Il bambino continuava a piangere e continuava a chiedere: mamma facciamo pace? Io dopo un po’ non riuscivo più a senterli, mi veniva voglia di picchiettare sulla schiena di quella mamma e chiederle se faceva pace con suo figlio. Ma non si può fare una cosa del genere, o forse si può, sono io che non sono capace. Ho provato a superarli. Niente, era impossibile superare, bisognava rimanere in coda, ché i vicoli sono strettti e c’era anche gente che veniva in direzione opposta. Quando ho sentito il papà dire: Magari un fratello e la mamma rispondere: Ci mancherebbe solo quello a completare il quadro ho cercato l’iPod nella borsa ma l’avevo lasciato a casa, allora sono entrata in un forno, mi sono presa un pezzo di focaccia e me lo sono mangiato lì, nel forno. Quando sono uscita non sentivo più il bambino chiedere piangendo: mamma facciamo pace? Avevo in pancia una fetta di focaccia untissima ma buona e un senso di nausea. ‘Sta mattina mentre facevo colazione pensavo: chissà a che ora hanno fatto pace.

2 commenti:

Arcureo ha detto...

Prevedo o un futuro di costose sedute dallo psicanalista oppure diventa uno stronzetto ribelle magari pure tossico, solo per fargliela pagare ai genitori. Ma forse più solo alla madre.

latteaigomiti ha detto...

ciao, ben venuto da queste parti.
Anch'io ho fatto un pensiero simile ma confido sul fatto che la realtà saprà sorprenderci. Incrociamo le dita.