mercoledì 25 giugno 2014

rose


Mi ricordo che mio nonno, il mio bisnonno che io chiamavo nonno, diceva spesso Il letto è una rosa, se non si dorme si riposa. Ecco, oggi me ne vado a letto prima del solito. 

lunedì 23 giugno 2014

sulla rabbia ribollente


Forse mi sbaglio, anzi, quasi sicuramente mi sbaglio, ma io son dell’idea che i post si possono scrivere quando si è tristi, anche quando si è allegri, ci mancherebbe, anche quando si è nei periodi di altoebasso, anche quando si è arrabbiati ma poco, arrabbiati di una rabbia che si sa passeggera. Quando invece arrivano i periodi che hanno la rabbia che ribolle dentro e non passa mai, neanche di notte, sta là, per dei giorni, anche tanti giorni, è meglio lasciar perdere. In quei periodi lì, secondo me, è meglio che se si scrivono  post, e può capitare, poi li si butti, o li si conservi se sembra che sia venuti decenti, ma è meglio non postarli. E forse anche questo sarebbe uno di quei post che nel cestino ci starebbe benissimo.

martedì 17 giugno 2014

e brava





Anche quest’anno la mia pianta di velluto ha fatto tanti fiorellini. E brava lei. 

lunedì 16 giugno 2014

nuovi saperi e mille buchi


Oggi ho letto una cosa e dentro quella cosa c’erano scritte delle frasi che io non so. E tra le cose che c’erano in quella paginetta c’era anche scritto che chi scriveva voleva ampliare e perfezionare le proprie conoscenze con l’acquisizione di nuovi saperi. E io, che ho un bruttissimo carattere, che certe forme le detesto, che sono una bestia (e chi passa da qua lo sa bene) ho pensato Vedi? C’è chi cerca i nuovi saperi invece te miri a tapullare qua e là i mille buchi della tua ignoranza. 

domenica 15 giugno 2014

come domanda


Oggi mi sono svegliata con un gatto sdraiato accanto, con la testa sul cuscino e una zampa che mi abbracciava il collo e ho pensato Ma che bello che è svegliarsi così. Poi, la mattina, andavo a vedere dov’era, se aveva voglia di giocare gli tiravo un po’ un topolino che ha delle piume al posto della coda. Gli piace tanto quel topo/uccello. Adesso sono sul divano a bermi il caffè con il computer sulle gambe, dovrei mettere a leggere degli articoli, e lui è salito, ha fatto naso naso, il suo è umidissimo, e poi si è sistemato qua con me e a me è venuto da pensare Che farei io senza di te? Che insomma, è un pensiero dolce nei confronti di Emir, ma come domanda, secondo me, fa pensare.