venerdì 25 ottobre 2013

pelle d’oca


Oggi ho iniziato un libro e mi sono resa conto, per la prima volta, di come tengo in mano un libro. Non ci avevo mai fatto caso, poi è successo che tutte e tre le volte che l’ho preso in mano ho fatto lo stesso pensiero e così ci ho fatto caso. Io tengo quattro dita della sinistra sotto la quarta, in modo da formare come un piano d’appoggio, mentre col pollice tengo la pagina di destra aperta, lo metto più o meno a metà pagina. La sinistra invece è all’angolo in alto della pagina a sinistra. Le dita della sinistra stanno chiuse, il pollice tiene la pagina aperta. C’è pochissimo contatto tra la sinistra e la copertina del libro. In quella posizione lì il libro che ho iniziato oggi sembra che abbia freddo. Le parole della quarta sono un po’ in rilievo e il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato Questo libro ha la pelle d’oca.

giovedì 24 ottobre 2013

inserimento



(la cosa arancione che è alla finestra che cos’è?)

lunedì 21 ottobre 2013

acronimi


Oggi ho letto degli articoli su una cosa della quale non sapevo molto, anche adesso siamo (io e me stessa) ancora lontane dal saper qualcosa (siam un po’ meno ignoranti però). Facevo fatica. Molta. Poi ho deciso che era ora di mangiare e fare un po’ una pausa da quelle letture. Quando mi sono rimessa, dopo poco, saran state due facciate dopo, ho letto un titolo “Role of the DDR in the regulation of NKG2D and DNAM-1 ligands” e mi sono chiesta Cosa c’entra la repubblica democratica tedesca con i ligandi di NKG2D e DNAM-1? E allora mi son presa un secondo caffè perché, secondo me, stava marcando malissimo. Ha funzionato, mi sembra.
(DDR = DNA damage response)

domenica 20 ottobre 2013

questa mattina sul presto


La domenica mattina, sul presto, c’è un silenzio bellissimo. E questa mattina, sarà che ieri sera sono andata a dormire presto, mi son svegliata presto e l’ho sentito. Ieri sera ho detto a Daniele Metto la sveglia alle nove, buona corsa te lo dico adesso. E invece questa mattina mi sono accorta che si era alzato e mi sono accorta anche che non avevo più sonno così mi sono alzata anch’io. E mentre veniva su il caffè c’era il rumore di Daniele che si preparava, la tele accesa perché ha visto i primi giri della moto GP ma poi, quando è uscito e io ho chiuso la tele l’ho sentito. Si stava benissimo distesi sul divano a leggere con quel silenzio. Poi alle nove è suonata la sveglia, mi sono alzata per chiuderla e mi sono accorta che il silenzio era sparito. Si sentivano dei gabbiani, una macchina che passava, un motorino, poi ho sentito anche il treno. Chissà quando è sparito. Mi son persa il momento della sparizione del silenzio. Chissà qual è stato il primo rumore che è entrato dalla finestra questa mattina.

giovedì 17 ottobre 2013

una decisione


C’è un gatto che mi osserva, fa le fusa e sembra dirmi Ma la pianti lì e vieni a dormire?
Secondo me è un gatto saggio. Ho deciso di ascoltarlo.

domenica 13 ottobre 2013

una cosa successa e una cosa imparata


Cosa stai ascoltando? Ho chiesto a una bambina di seconda media vedendola entrare in sala con le cuffie alle orecchie e l’iPad (o qualcosa che ci assomigliava molto) in mano. Musica dei miei tempi, mi ha risposto. E a me è venuto un po’ da ridere, sapevo che aveva ragione così non le ho neppure chiesto chi erano, tanto quel nome non mi avrebbe detto niente.
Qualche ora dopo a fare un problema di geometria insieme ci siamo divertite, poi mi ha spiegato che cos’è un articolo partitivo (non lo sapevo, mi ricordavo gli articoli determinativi e indeterminativi, gli articoli partitivi mi mancavano). Epica invece non aveva voglia di farla. Peccato, mi sembrava una lettura interessante.

venerdì 11 ottobre 2013

dei libri


Ci son dei libri che quando li finisco mi dispiace di averli finiti, molto, e sono contenta di averli incontrati, molto. E faccio fatica a metterli giù. E mi vien voglia di farli leggere alle persone alle quali voglio bene. È un sentimento strano. Non sono due, uno opposto all’altro, è lo stesso. Lo stesso sentimento con le sue due facce. Anche i sentimenti possono avere due facce, non son solo le monete ad averne due secondo me. Mi è appena successo con La morte dei caprioli belli di Ota Pavel.

martedì 8 ottobre 2013

domenica 6 ottobre 2013

cose esotiche

Alcuni anni fa c’era in laboratorio una ragazza fiorentina e a forza di frequentarla alcune parole che inizialmente mi sembravano parole esotiche avevano finito col suonarmi normali. Io le prime volte che sentivo Babbo o Sicché mi vedevo pezzi di Pinocchio film. Lei diceva Babbo e io vedevo Mastro Geppetto, una cosa  fin fastidiosa, che poi suo papà lo conosco e non assomiglia per niente a Mastro Geppetto. Anche l’uso del passato remoto dopo un due anni aveva iniziato a suonarmi normale, continuavo a non usarlo ma detto da lei non mi suonava più strano. Poi lei è andata a vivere a Berlino e ci siamo viste e sentite pochissimo. Adesso io non infilerei mai in una frase babbo, sicché o un passato remoto ma al passato remoto ci sto rifacendo l’orecchio perché da poco più di un anno lavora con me una ragazza siciliana e anche lei, basta che sia passato un mese, va di passato remoto.

per fortuna esiste il caffé


Ieri sera stavo guardando uno spettacolo di Natalino Balasso al computer e la cosa a Mozzarello non piaceva per niente. All’inizio non capivo bene se non gli piaceva Balasso, se gli dava fastidio la sua voce o non gli piaceva il fatto che io stessi al computer, comunque sia lui era disteso sulla tastiera e da lì non si schiodava. Ho provato a metterlo vicino al computer e a fargli delle carezze. Niente. Se mi alzavo lui mi seguiva, se tornavo al computer si ridistendeva sulla tastiera. Non si riesce a vedere nulla se si ha un gatto disteso sulla tastiera di un portatile. È un gatto intelligente, alla fine è riuscito a farsi capire benissimo anche da una tonna come me. Abbiamo giocato con un topolino giallo fosforescente. Questa mattina ho acceso il computer e non c’era più la barra dei programmi che io tengo sotto lo schermo. Distendendosi era riuscito a schiacciare dei tasti a me ignoti e a metterla a scomparsa, solo che il caffè non era ancora andato in circolo e allora il mio primo pensiero è stato Ma adesso mi tocca aprire i programmi andando ogni volta a cercarli in applicazioni? Poi per fortuna mi son svegliata e ho rimesso la barra al suo posto, fissa.

sabato 5 ottobre 2013

Ottina? Ottavina? Ottaria?


Non ho finito ma sono a buon punto. Martedì sono passata dal CRAL per regalarmi l’abbonamento a teatro anche quest’anno. Sempre lo stesso teatro, che poi son due, sempre posto libero, sempre otto spettacoli. Venerdì tornando a casa son passata da teatro mi son fatta trasformare il foglietto che mi hanno dato nell’abbonamento vero, ho preso anche il programma. Oggi invece ho iniziato a guardarmelo con calma e a scegliere gli spettacoli. Scegliere i primi cinque è stata la parte facile del gioco. All’inizio è l’attore che mi fa scegliere. Marco Paolini, Ascanio Celestini, Eros Pagni, Gabriele Lavia e Moni Ovadia. L’ordine è quello del cartellone anche se Paolini resterebbe lì anche cambiassi ordine e li metessi in ordine curiosità di andare a vederli. Leggere il libro del programma è un po’ come leggere le quarte di copertina. A volte c’è un po’ di trama, a volte ci sono pezzi di recensione, a volte ci sono dei dialoghi. Se si è fortunati e lo spettacolo è già andato in scena si possono trovare anche delle brevi registrazioni sui siti di altri teatri o su you tube, quello è un po’ il corrispondente dei book trailers. Adesso sono a sette chissà chi sarà l’ottavo. Ma un insieme di otto come si chiama? Ottina? Ottavina? Ottaria? Non so se la mia è solo ignoranza o se la parola che sto cercando, senza riuscire a trovarla, non esiste.