domenica 19 settembre 2010

Dubrovnik-Cavtat (3)

Il giorno di domenica è stato intenso (che brutta parola intenso). Metto anche gli orari così poi non vi fate l’idea che sia stata solo al mare anche se al mare ci sono andata ma non durante il congresso, ci sono andata mercoledì che avevamo il volo alle cinque quindi fino alle tre eravamo liberi di far tutto quello che volevamo, ché il congresso era finito martedì sera con tanto di cena e balli. Allora gli orari di domenica erano 8.30-10.30, 11.00-13.00, 14.30-16.30, 17.00-19.00 e 21.00-23.30. Proprio così anche 21.00-23.00, quello era il tempo che, chi aveva il poster con il numero dispari doveva stare davanti al poster per rispondere alle domande, sempre ammesso che qualcuno lo leggesse, fosse interessato e gli facesse delle domande. Il mio poster era il numero 251. Quindi io dalle 21.15 (ho sforato di un po’) alle 22.45 (ho tagliato un po’) sono stata davanti al mio poster e l’hanno letto in tanti e qualcuno mi ha anche fatto delle domande e sono anche riuscita a rispondere che vuol anche dire che sono riuscita capire le domande (cosa fondamentale per rispondere, una cosa che a volte si dimentica quindi la metto: per avere una anche minima possibilità di rispondere bisogna capire che cosa ti stanno chiedendo). Le domande me le hanno fatte due che lavorano insieme in un ospedale olandese, una del Bambin Gesù (RM), uno che non si è presentato, dall’accento era americano, molto simpatico e molto bello, anche, tant’è che quando è arrivato mi son chiesta: sì che siamo più di trecento ma tu dove ti nascondevi che io in sala non ti ho mai visto? La media degli immunologi è bassina e vi assicuro che meritava, aveva anche il femore abbastanza lungo che io per i femori lunghi ho un debole. E le mie amiche lo sanno e mi prendono in giro per questa casa. Fanno bene, è così, si dice altezza mezza bellezza ma secondo me è il femore che è importante ché se uno/una è alto ma ha la gamba corta non è mica la stessa cosa. Comunque son contenta di come me la sono cavata lì davanti al mio poster a discutere i risultati. Vi interessa sapere il colore del mio poster? Per chi è interessato lo sfondo era azzurro. E poi il giorno dopo mi sono fermata a parlare con Mario Capitello e eravamo solo noi due e mi ha detto che mi trovava bene, che non era solo che ero in forma era anche che era più sorridente del solito e io sono stata contenta anche di quello che sono cinque anni che lavoro a questa cosa qua: trovare il lato positivo alle cose che capitano, ogni sera mettermi lì a pensare che cosa di bello mi è capitato nella giornata, e cercare di non immusonirmi, di non crogiolarmi sulle cose che non vanno. Son state soddisfazioni.

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