giovedì 26 marzo 2015

invano


Se  c’è una cosa che mi dà realmente addosso è quando mi si accusa di non aver fatto una cosa che invece ho fatto. Che di cose che non faccio o rimando ce ne sono molte ma se uno mi chiede un favore lavorativo è realmente difficile che non lo faccia. Oggi ho ricevuto una telefonata e prima ho detto che non mi ricordavo che mi avesse dato da fare una cosa poi, parlando, ho capito che cosa era. E intanto pensavo Certo che se mi dai un tubo con la tua calligrafia con scritto Pino e poi mi chiedi di Caio, perché quello è il nome commerciale dell’anticorpo, mi vien difficile seguirti. Trovo il quaderno dove ho archiviato il risultato e glielo dico al telefono. Non paga la gentil donzella mi accusa di aver tenuto il risultato per me, ridacchia, e a me salta il sistema nervoso e le dico Spetta, è un risultato di settembre controllo la mail perché mi sembra strano che non te l’abbia mandato. Sul momento, molto probabilmente perché ero girata malissimo, non trovo la mail. Adesso, con calma, un bicchiere di bianco e una sigaretta, la mail è saltata fuori e così gliel’ho inoltrata. Nel testo ho scritto Mi si accusa invano. Buona serata. m.

Mi sa che la bellezza del mio invano rimarrà incompresa dal momento che nelle sue mail ci sono spesso gli “ un pò ”. Che poi, a pensarci bene, dovrei fare poco la furba con la valangata di errori che faccio io. 

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