Se c’è una cosa che mi dà realmente
addosso è quando mi si accusa di non aver fatto una cosa che invece ho fatto.
Che di cose che non faccio o rimando ce ne sono molte ma se uno mi chiede un
favore lavorativo è realmente difficile che non lo faccia. Oggi ho
ricevuto una telefonata e prima ho detto che non mi ricordavo che mi avesse
dato da fare una cosa poi, parlando, ho capito che cosa era. E intanto pensavo
Certo che se mi dai un tubo con la tua calligrafia con scritto Pino e poi mi
chiedi di Caio, perché quello è il nome commerciale dell’anticorpo, mi vien
difficile seguirti. Trovo il quaderno dove ho archiviato il risultato e glielo
dico al telefono. Non paga la gentil donzella mi accusa di aver tenuto il
risultato per me, ridacchia, e a me salta il sistema nervoso e le dico Spetta,
è un risultato di settembre controllo la mail perché mi sembra strano che non
te l’abbia mandato. Sul momento, molto probabilmente perché ero girata
malissimo, non trovo la mail. Adesso, con calma, un bicchiere di bianco e una
sigaretta, la mail è saltata fuori e così gliel’ho inoltrata. Nel testo ho scritto
Mi si accusa invano. Buona serata. m.
Mi
sa che la bellezza del mio invano rimarrà incompresa dal momento che nelle sue mail ci sono spesso gli
“ un pò ”. Che poi, a pensarci bene, dovrei fare poco la furba con la valangata
di errori che faccio io.
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