giovedì 27 dicembre 2012

Frecciabianca 9777, carrozza 7.


Volevo sapere come stava, cosa gli era successo, cosa aveva fatto in Europa, come mai era tornato in Terra Promessa. Lui mi stava raccontando, io ero lì che ascoltavo. Stavamo bene. Poi ci siamo presi una pausa piccina, tempo di scendere dal locale e cercare il binario della freccia. Ci siamo ritrovati subito, ci siamo sistemati comodi e abbiamo continuato proprio da dove avevamo interrotto. Questo fino a che a una signora non è suonato il cellulare e ha risposto con un tono di voce che era impossibile continuare a seguirlo. ‘Spetto che finisca e continuo era il mio pensiero ottimista, ma una volta riattaccato ha continuato il discorso con un’altra signora della carrozza. Io ho provato, più volte, ma dopo poche righe i discorsi di Rabinovitch si mescolavano alle storie dei sette figli della signora. Cinque figli partoriti e due adottati, se interessa. A me non interessava. Ho provato a tossire. Un signore ha provato a dire Io dormo se arriviamo a Spezia che sto ancora dormendo mi sveglia? Gli ho sorriso Se vuole la sveglio a Genova, scendo là, gli ho risposto. Non è servito. Peccato. Adesso spero di ritrovarlo ancora lì con Isacco e tutti gli altri, ma soprattutto spero che abbia ancora voglia di raccontare.

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