lunedì 31 maggio 2010

ecco

‘sta sera facendo un test che c’è sul sito on line di la Repubblica, un test con delle domande, 10 per la precisione, che, non so come dirlo ma per me si capiva benissimo dove si andava a parare, è venuto fuori che il mio profilo è: solitudine costruttiva.
(c'era anche la spiega ma mi sembra che si capisca bene anche senza quella, il titolo basta e avanza. Secondo me.)

domenica 30 maggio 2010

da ripetere

Ho fatto un esperimento e ho fritto 10 sardine, aperte e senza lisca, come se fossero delle cotolette, prima uovo e poi pan grattato. Venuto bene, da ripetere. Sarà la mia parte lombarda ma danno più soddisfazione che con la sola farina.

sabato 29 maggio 2010

o forse anche no

È da quando mi sono alzata ‘sta mattina che mi sento in ferie. Non mi sembra un sabato. È una casa stranissima, inspiegabile o forse no. Forse si può spiegare se penso che negli ultimi tre fine settimana ho avuto ben poco tempo libero. La sensazione di non aver nulla d’obbligatorio da fare è una sensazione bellissima. Val fin la pena rovinarsi dei fine settimana di seguito così poi ci si rende conto di quanto sono belli, i fine settimana. Forse. O forse anche no.

venerdì 28 maggio 2010

rotolar in salita

Ieri scendevo le scale, sul lavoro, con in mano un vassoio pieno di ghiaccio con sopra delle scatole piene di provette, non volevo rovesciarle per terra, volevo portarle dal -20°C del lab al -80°C che c’è nei fondi. Andavo pianissimo, non vedevo i gradini e poi a me le scale in discesa non piacciono ché da piccola sono caduta. Ecco mentre scendevo le scale, piano piano, mi è venuto in mente che anni fa (sar almeno quindici ormai, forse qualcuno in più) ero andata a fare una passeggiata al Righi con un ragazzo di Parma e che lui mi aveva detto: Sei ben strana, tu rotoli in salita. E a ricordarlo mi è venuto da ridere, come quella volta, perché è vero: io in salita vado abbastanza in discesa molto meno.

domenica 23 maggio 2010

23 maggio


Oggi è la giornata nazionale per la promozione della lettura io invece, qua nel mio piccolo spazio, promuovo il cazzeggio così mi sono messa davanti alla libreria e ho composto una poesia dorsale (per chi non lo conoscesse è un gioco molto divertente che è stato proposto, mi sembra, due anni fa a Fahrenheit). Quello che vedete lì è il mio capolavoro (non si può definire diversamente), sulla sinistra c’è Oliver uno dei tanti gatti che vive con me.

venerdì 21 maggio 2010

verità vere



Questo è quello che ho visto scendendo dall’autobus ‘sta mattina. Era poco prima delle nove e mi passava per la testa l’idea di rimanere su quel lato del marciapiede, affittarmi un ombrellone e andarmene in spiaggia e invece ho attraversato la strada e poi sono rimasta a lavorare fino alle sette e venti.
Sono una belina (non trovo altre parole per descrivermi)

giovedì 20 maggio 2010

Sto sulla riva dell'acqua e sogno

12 luglio 1934
John Fante
Caro signor Mencken,
/.../ Spesso devo inventare delle scuse per scriverle; immagino che lei lo sospetti. Le dispiace? So che lei è un uomo molto occupato con già abbastanza problemi, e giudico le mie lettere di conseguenza. Spesso vorrei scriverle lettere lunghissime, ma non c'è quasi nulla che io possa dirle che lei non sa già, e quindi mi fermo di botto. /.../


John Fante
14 agosto 1935
Caro signor Mencken,
Ogni volta che mi siedo per scriverle una lettera, ho l'impressione di sprecare il mio tempo e il suo. Ciò mi blocca ogni volta. /.../
La situazione sussiste in questo momento. Ero qui seduto a leggere un libro (è quasi l'alba) e all'improvviso mi è tornata in mente l'idea di scrivere una lettera a Mencken. è vero, ho moltissime cose da scriverle, ma per una ragione o per l'altra il concetto stesso di metterle in una lettera è assurdo. Nell'attimo stesso in cui comincio, mi dico, ma perché seccare quel tipo? Ha la sua vita da vivere. E così mi fermo. /.../


Sto sulla riva dell'acqua e sogno Lettere a Mencken 1930-1952 J Fante (pag 72 e pag 85-86)

domenica 16 maggio 2010

Berg Heim


Ho fatto la figlia a tempo pieno per due giorni. Bello.

(la foto non è un granché, modo carino per dire che è brutta, ma mi sono regalata la prima macchina fotografica una settimana fa e poi oggi era nuvolo)

giovedì 13 maggio 2010

luertìss o bruscandoli (asparagi selvatici)

A volte capita questa fortuna, ci si ricorda di qualcosa non solo con la mente ma con tutti sé stessi e con ciò che c’è intorno: non si ricorda soltanto ma si ricorpifica, si ricosmizza.

La vita, non il mondo (Andiamo a raccogliere i luertìss pag. 123) T. Scarpa

mercoledì 12 maggio 2010

esse minuscola


Mamma di Latte: e tu come stai?
Latte: bene, grazie. Oggi sono andata a lavorare tardi chè alle dieci avevo il controllo dei nei, tutto a posto. [Mamma di Latte: son contenta (lo dice parlandone sopra)]. Mi sono lasciata poco da fare per oggi, ho approfittato della giornata monca per leggere degli articoli che avevo scaricato da una settimana ma che non avevo ancora avuto tempo di guardare bene. Molto interessanti. Leggendoli mi sono sentita ignorante come una scarpa, ma poi è andata meglio.
Mamma di Latte: oh, piano con gli insulti.
Latte: non sto insultando nessuno la esse era minuscola.
Mamma di Latte: sarà la linea disturbata, mi sembrava maiuscola.
Latte: no no minuscola. Giurin giretto e croce sul cuore.
Mamma di Latte: ti credo anche senza giurin giretto.
Latte: senti, dato che siamo in argomento sto leggendo La vita, non il mondo del tuo cognonimo concittadino. E tu che cosa stai leggendo?

lunedì 10 maggio 2010

logica (2)

Oggi sull’autobus sedute dietro di me c’erano una bambina e sua nonna. La nonna diceva una parola e la bambina doveva dire da che lettere era formata. Quando la nonna ha detto aiuole, la bambina, dopo aver ripetuto aiuole sempre più lentamente, ha detto A I U O ELLE E. La nonna le ha risposto: brava, questa era difficile e poi è una parola che ha tutte le vocali. La bambina ci ha pensato su un po’ (io dalla mia posizione lo sentivo benissimo che era un silenzio da pensiero e non uno da vuoto) poi ha detto: ma allora perché la maestra dice che le vocali sono A E I O U, dire aiuole è più facile.

domenica 9 maggio 2010

tutto... quasi

L’uomo è in grado di capire tutto, e le vibrazioni dell’etere e quel che succede sul sole; ma il fatto che un altro uomo si soffi il naso in un modo diverso da quello in cui se lo soffia lui, questo non è in grado di capirlo.

Padri e figli I.S. Turgenev

sabato 8 maggio 2010

stranissime

Sul nuovo catalogo Intimissimi, che ho appena sfogliato dal momento che quando hanno messo nel sacchetto quello che avevo comprato me lo hanno regalato (anche se non ero interessata), ci sono delle foto stranissime. La modella (è sempre la stessa per tutto il catalogo) ha un’espressione (anche quella è la stessa in tutti gli scatti) che sembra seccata, sembra quella di una che sta lì perché deve ma che se solo potesse non starebbe mica lì. In tutte le foto, meno una, ci sono pile di libri a volte anche aperti ma lei non li prende mai in mano. Lei fa un uso dei libri particolare: ci si sdraia sopra, ci si siede sopra, ci cammina sopra. In una foto è su un libro in punta di piedi e guarda verso il basso spostandosi i capelli per vedere meglio. Sembra su una bilancia, se ci si pesasse in punta di piedi.

giovedì 6 maggio 2010

non è giusto, però

Una pensa: ‘spetta che mentre mi fumo la sigaretta della buona notte mi ascolto una cosa ché ‘sta sera si può. E poi prova a sentire per tre volte quel file e per tre volte l’audio sparisce. Mica sempre nello stesso punto, sarebbe troppo semplice così. Se capitasse una cosa così una può anche pensare che sia un file danneggiato. No no, si interrompe sempre prima. Ogni volta ne sente di meno. Meno ne sente più le vien su del nervoso. E a quell’una vien fin voglia di fumarsene un’altra di sigaretta. Poi però decide di bersi un limoncello, che anche quello ha il suo perché, e poi, dal momento che è più cocciuta di una capra, ci riprova per la quarta volta e strano ma vero (proprio come sulla settimana enigmistica) supera il punto dove c’era stata la prima interruzione e ... e per la quarta volta, proprio mentre si stava meravigliando di sentire, arriva il silenzio.

martedì 4 maggio 2010

150

Mi era venuto un dubbio così ho controllato*. Non dovrebbero esserci problemi. Domani prendo l’autobus alla solita ora. Chissà se anche ‘sta volta hanno messo il mantello rosso alla statua di Garibaldi che c’è in piazza de Ferrari. Quasi quasi domani vado a vedere.

(*sito de Il Secolo XIX: Mercoledì, alle 9.25 tornerà al Carlo Felice per incontrare un gruppo di bambini impegnati in un progetto di integrazione degli studenti stranieri.
Alle 10.15 andrà a Quarto per la cerimonia al monumento dei Mille, alle 11.10 alla Stazione Marittima per raggiungere la Nave Garibaldi dove si terrà la cerimonia ufficiale che avvierà le celebrazioni.
Infine, alle 12.30, la partenza dall’aeroporto)

domenica 2 maggio 2010

Casting

Santo patrono del tempo perso
regalami un film diverso,
un ruolo meglio di questo mio.
mi sento la vittima di un copione:
i dettami della voice over
governano al posto mio qui

mi pento di aver debuttato presto,
di essere entrato nel cast piuttosto
che fare quello che è giusto per me.
mi ascolto giurare che è tutto a posto
che nella mia vita è questo
che ho sempre desiderato,
ma non sono preparato
mi sento mancare il fiato
io non ci credo più ormai.

non sono io a decidere come vivo
non sono io che scrivo
che cosa sarà di me, di noi.
non rientro nel novero di quei ruoli
che chiamano principali
è solo un cameo il mio sai.
ma ho scelto e non posso tornare indietro
un pesce rosso in un vaso di vetro
è più libero di me

mi ascolto giurare che è tutto a posto
che nella mia vita è questo
che ho sempre desiderato,
ma non sono preparato
mi sento mancare il fiato
io non ci credo più
ormai

Mambassa