domenica 14 dicembre 2014

immunoturismo


Quest’anno mi hanno invitato anche alla scuola invernale così me ne sono andata per tre giorni ai piedi del Gran Sasso. Bellissimo. C’è un mio amico spagnolo che dice Vado a fare immunoturismo, e a me quella parola che ha inventato piace moltissimo perché, lo ammetto, la maggior parte delle volte le località che scelgono per incontrarsi sono veramente belle. Mi ha invitato un collega del L’Aquila, che poi collega perché ci chiamiamo così quando non ci chiamiamo per nome ma lui è ben più bravo di me. Io a L’Aquila c’ero andata più di vent’anni fa, proprio nel suo laboratorio, a imparare una cosa che non sapevo fare, perché potendo, per imparare a fare una cosa che non si sa fare, la cosa migliore è quella di vederla fare da uno che la sa fare, almeno secondo me. Son tornata ieri sera e adesso son contenta, che quello lì è proprio un bel gruppo, son tutte persone che hanno voglia di condividere esperienze e idee, e ogni volta, questa è la quarta volta, le altre tre erano scuole estive però, ogni volta che torno da quegli incontri a me monta dentro uno stato d’animo stranissimo. A cercare un aggettivo mi vien da dire pacifico.
(Nelle 3 ore che avevamo per fare i turisti io non sono tornata a L’Aquila, avevo come paura di vederla dopo quello che è successo, me ne sono andata a fare una passeggiata con tre amiche e un cane un po’ rasta che ci ha seguito e che poi abbiamo scoperto essere stato abbandonato lì due estati fa e adottato da quelli che lì hanno gli alberghi.)

Nessun commento: