mercoledì 13 luglio 2016

palustre


L’anno scorso al mercato ho comprato un Ibiscus palustre e dal nome dovevo capirlo che avrei dovuto bagnarlo spesso invece non l’avevo capito e così  è morto. Bisognerebbe che prestassi più attenzione alle parole ché i nomi non son dati a babbo. O meglio, io pensavo che fosse morto perché tagliando i rami vedevo tutto secco. Poi non l’ho buttato, son pigra cronica, e si è fatto l’inverno sul terrazzo senza che io lo innaffiassi. Questa primavera ho visto che spuntavano, vicino ai pezzi morti, delle cose verdi. Chissà cosa mi hanno portato gli uccelli e il vento questa volta mi dicevo. Invece era lui, l’Ibiscus palustre. E l’altro giorno mi ha regalato 2 fiori grandissimi e molto belli che però son rimasti aperti solo un giorno, poi si sono accartocciati come fanno i fiori dell’Ibiscus normale, quello non palustre e adesso son lì attaccati ma accartocciati. Peccato. Questa sera ho visto altri bocci un po’ aperti, si intravede il bianco del fiore e secondo me tra pochi giorni avrò altre frittelle bianche con un cerchio rosso dentro. Che bello.

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