lunedì 23 dicembre 2013

imprese complicate


Cose facili, come darsi lo smalto alle unghie delle mani, se si ha un gatto curioso e giovane che mentre le fai ti morde il cordino degli occhiali e annusa il barattolino dello smalto, possono diventare delle imprese complicate.

domenica 22 dicembre 2013

aggiornamento


Ogni tanto si studiano, un po’ giocano, ogni tanto si baruffano ma per ora sono entrambi integri. Son divertenti da vedere insieme. Emir ha sette mesi, circa, ma è più grande di Mozzarello che ha un anno più di lui. Era tanto che non avevo un gatto così piccolo, venerdì mi è venuto in braccio e si è messo a giocare con i miei orecchini, dopo un po’ li ho tolti che ne andava della salute del mio collo. Anche alla figlia di una mia amica piaceva molto giocare con i mei orecchini quando era nanissima e la prendevo in braccio, però lei li tirava,  con lei erano in pericolo i miei lobi.

venerdì 20 dicembre 2013

Emir


Oggi dovevo essere in ferie ma poi mi è arrivata una mail con dentro scritto Non è che posso mandarti dei campioni venerdì? E così sono qua. Solo che i campioni non sono ancora arrivati e così mentre preparavo le cose che mi serviranno pensavo al nome per il gatto nuovo. Forse l’ho trovato. Lui all’anagrafe si chiama Luce che, oltre ad essere un nome che non mi piace, lo trovo anche un nome da gatta e non da gatto. È un gatto bianco e nero. Molto bianco e poco nero. Ha qualche macchia nera e la coda. La coda e tutta nera meno la puntina che è un po’ bianca. E allora mentre siglavo le provette mi è venuto in mente Gatto nero, gatto bianco e son venuta al computer a cercare il nome di Kusturica. Mi sa che lo chiamerò Emir.

domenica 15 dicembre 2013

punica granatum


Ieri ero al mercato orientale e ho visto dei melograni, mi è venuta voglia di comprarmene uno. Mentre lo mangiavo, la sera, dopo cena, mi son venute in mente delle pagine dove c’era una mamma che ne mangiava uno con suo figlio, e mi son ricordata anche che stavano attenti a non farne cadere nemmeno un chicco per terra. Ora non mi ricordo se c’era proprio scritto chicco, può anche essere che ci fosse scritto seme, comunque io di chicchi di melograno nel piatto ne ho fatto cadere tanti e qualcuno l’ho trovato per terra oggi, pulendo. Che poi non sarebbe per terra inteso proprio come terra ma sul pavimento. Chissà come hanno fatto loro a non farne cadere neppure un chicco. Son stati proprio bravi.

sabato 14 dicembre 2013

ancora per qualche giorno


Domani doveva arrivare il secondo gatto e invece niente, arriverà giovedì. Me lo ha detto Daniele che saran state le dodici. L’aveva appena saputo. Allora io son andata da Mozzarello che se la stava dormendo sull’ardesia sopra il calorifero, l’ho grattato un po’ dietro le orecchie, lui ha alzato la testa, l’ho grattato sotto il mento, e gli ho detto Te non so se l’hai capito ma rimani gatto unico ancora per qualche giorno.

martedì 10 dicembre 2013

a righe orizzontali


Dal terrazzo del posto dove lavoro si vede un pezzetto di mare e un pezzetto di cielo. È un triangolo. Da una parte c’è malattie infettive, dall’altra un albero, sopra l’infinito. E oggi, verso le cinque e mezza, c’era un tramonto molto bello, un tramonto con tutti i colori dell’arcobaleno. Un arcobaleno a righe orizzontali.

lunedì 9 dicembre 2013

E.T.


Oggi mi è successa una cosa che non mi era mai successa. Una cosa bella, una cosa che mi ha fatto molto piacere. Qualcosina mi era già capitato di scrivere e mi era successo di incontrare qualcuno che avesse letto qualcosa che io, e altri, avevamo scritto ma non avevo mai ricevuto una mail di un lettore. ‘Sta volta sono corresponding author e oggi ho trovato una mail. Lo so benissimo Chi si loda si imbroda, e so anche che dietro quell’articolo ci sono anche altre persone però devo confessare che oggi il mio ego è stato coccolato per bene. E mi sa che E.T. sarà una persona che ricorderò sempre con piacere. Nella mail c’era una domanda e rispondendogli l’ho ringraziato per il suo commento, poi sono andata a curiosare che cosa ha scritto lui e così ho scoperto dove lavora. Vive a Oslo.

domenica 8 dicembre 2013

e io adesso


La bergamasca che è in me questo pomeriggio è saltata fuori e si è comprata una bottiglia di grappa al lampone e io adesso son molto contenta della sua idea.

sabato 7 dicembre 2013

sto diventando


Sto diventando insofferente al menefreghismo. Se guardo con attenzione le cose che mi hanno fatto arrabbiare in questi giorni son giunta alla conclusione che la maggior parte del nervoso che mi faccio in più in questo periodo nasce da cose piccolissime ma che non reggendole più non rimangono per niente piccole. Non sopporto il contenitore Estathé abbandonato sotto il sedile dell’autobus, la mamma che lascia che il figlio salga con le scarpe sul sedile perché tanto è un bambino. Non sopporto la collega che mi dice La prima riga delle lettere della tastiera che c’è al FACS non funziona più, per me non è un problema perché io uso solo i numeri. Non sopporto chi prende le pubblicità che ti danno quando cammini in centro e poi le butta per terra. Non sopporto più chi, giustamente, si dispiace per quello che è successo a Prato ma poi il giorno dopo mi dice Sai che sotto casa mia hanno aperto un negozio di cinesi, questo golf l’ho pagato niente. Non sopporto più che dal panettiere mi diano lo scontrino che il cliente prima di me si è dimenticato di prendere.
Sto diventando molto sensibile alla gentilezza. Se penso alle cose che più mi han fatto star bene questa settimana mi sembra che tra quelle ci siano cose piccole ma che avendomi fatto molto piacere non son rimaste per niente piccole. Mi han fatto piacere gli auguri di buona giornata e buon lavoro che mi sono scambiata con il fisarmonicista che vedo la mattina nel sottopassaggio di Brignole. Mi han raddrizzato una giornata iniziata veramente male l’SMS che mi ha mandato la mia amica C. Di oggi ricordo il sorriso del ragazzo che mi ha venduto un libro in Galleria Mazzini e la gentilezza con la quale la ragazza che lavora al negozio di Emergency mi ha consigliato nella scelta di una collana, Daniele che mi regala un mazzo di fiori, senza nessuna ricorrenza da festeggiare, solo perché a me i fiori in casa piacciono. Mi ha fatto molto piacere una telefonata ricevuta ieri sera che iniziava con Non ho un motivo per chiamarti, avevo solo voglia di sentirti e chiederti come stai. E anche la vicina che incontrandomi due sere fa mi ha chiesto se volevo un passaggio in macchina.

lunedì 2 dicembre 2013

un aplomb stasera


Io avevo detto Un secondo gatto no. Poi avevo detto Un secondo gatto no. Poi, dopo ancora, avevo detto Se proprio vuoi un secondo gatto, e per me rimane un errore che questo è un gatto solitario e fortemente territoriale guarda che patisce, che almeno sia una gatta e guai a te se la castri. Oggi torno a casa, mi stavo ancora togliendo le scarpe e sento Il quindici arriva un gatto nero e bianco. Così mentre appendevo il giaccone, zitta, zittissima, mi è venuto da pensare Son soddisfazioni queste.

domenica 1 dicembre 2013

fuga


Ci sono dei giorni che son così stanca e così nervosa che l’unica cosa che mi tira su e pensare alla prossima estate. Solo che mi sembra un po’ presto per iniziare il conto alla rovescia. Ogni tanto sarebbe bello poter prender su e andarsene, e star soli facendo solo quello che si vuole fare. Per un po’. Per tre o quattro giorni. Sarebbe proprio bello poter soddisfare la propria voglia di fuga.

(mentre scrivevo mi son venute in mente due righe e una foto e, cosa strana, sono anche riuscita a ritrovarle. La foto è lassù le parole sono: Voglio star sola, risponde lei trasognata, quattro giorni da sola. Follia in Col corpo capisco –David Grossman – pag. 23)