domenica 15 dicembre 2013

punica granatum


Ieri ero al mercato orientale e ho visto dei melograni, mi è venuta voglia di comprarmene uno. Mentre lo mangiavo, la sera, dopo cena, mi son venute in mente delle pagine dove c’era una mamma che ne mangiava uno con suo figlio, e mi son ricordata anche che stavano attenti a non farne cadere nemmeno un chicco per terra. Ora non mi ricordo se c’era proprio scritto chicco, può anche essere che ci fosse scritto seme, comunque io di chicchi di melograno nel piatto ne ho fatto cadere tanti e qualcuno l’ho trovato per terra oggi, pulendo. Che poi non sarebbe per terra inteso proprio come terra ma sul pavimento. Chissà come hanno fatto loro a non farne cadere neppure un chicco. Son stati proprio bravi.

3 commenti:

Calzino ha detto...

Sono cosi bruschi, però, questi semi-chicchi!

Marco Bertoli ha detto...

Mangiare il melograno («dai bei vermigli fior»), o, come diciamo a Milano, la melagrana, è un atto estetico prima che alimentare.

latteaigomiti ha detto...

@Calzino: però il loro esser aspri è il loro bello (e per me anche buono) So che ci fanno anche uno sciroppo, non l'ho mai assaggiato ma dovrebbe essere più dolce :-D

@Marco: Mi sa che esteticamente il mio mangiare il melograno era decisamente antiestetico. Dovrei esercitarmi un po' per poter mangiare quel frutto in compagnia :-D é un fruto che mi piace, il femminile, secondo me, gli si addice più che il maschile.