Ieri
pomeriggio sono arrivata qui e come mi capita ogni volta, appena arrivata,
appena sono fuori della stazione, appena esco e la saluto, proprio glielo dico
Ciao Venezia, a bassa voce, che lo so che c’è sempre tanta gente e nessuno mi
sente ma un amico non lo saluti urlando, appena arrivata io mi sento già
meglio. E oggi niente mostre, musei o
chiese, solo camminare, solo riprendere il contatto. Sono uscita con la mia
macchinetta fotografica e mentre andavo verso piazza San Marco mi è venuto in
mente che avevo letto, sempre che mi ricordi bene, che Fontana il fotografo,
non mi ricordo che nome ha, Franco mi sembra, tra gli esercizi che dava quando faceva
i corsi c’era quello di dire un colore e mandare in giro la gente per obbligare/abituare a guardare i
colori. Così mi son detta Giallo. All’inizio non vedevo niente di giallo poi ho
iniziato a vederlo e ce ne è di giallo, ma tanto. E queste son le tre che più
mi piacciono. Si può far molto meglio, lo so, ma una secondo me non è venuta male ed è arrivata per
caso perché sua sorella ha il riflesso nitido, poi è passato un barcone, e l’ho
vista.