venerdì 31 gennaio 2014

domanda e rispota


Io questo pomeriggio nella casella di posta non lavorativa ho trovato tre mail che avevano come mittente - oggetto una: Rimani in forma – Liberati dei chili di troppo, una: P.B. – Cerchiamo 500 persone per provare a dimagrire e una: Rimettiti in forma – Iscriviti e riceverai gratis il tuo programma. Le ho selezionate e eliminate senza aprirle. Mentre lo facevo pensavo Vorrà dire qualcosa? No, mi son risposta.

mercoledì 29 gennaio 2014

sull'elasticità (presunta)


Quando fa freddo scappa prima la pipì. Lo sanno tutti, lo so anch’io. Non so il perché però quindi me lo invento. Mi son inventata, è un’idea molto poco scientifica, che con il freddo la vescica perda elasticità, neanche fosse fatta di gomma, poverina, e che ci stia quindi meno pipì di quella che ci sta abitualmente. Non penso che il punto sia quello però. E può anche capitare che se nel pomeriggio si va a un seminario si chiuda a chiave lo studio ma non il piano, che sembra una cosa esagerata anche se tutti noi saremo lì, e può capitare che il bagno, al ritorno, lo si trovi in uno stato pietoso e si decida così di portare tutti i liquidi a casa. Ma se fuori fa freddo allora può anche essere che la salita per arrivare a casa si faccia più o meno di corsa e non si salutino i gatti entrando e ci si fiondi in bagno dopo aver buttato, in malo modo, il giaccone su una sedia. Perché l’elasticità non la riprende istantaneamente, appena si entra in un luogo caldo. Le ci vuole del tempo.

lunedì 27 gennaio 2014

un gran bel modo


Come si fa a spiegare a un gatto che il pezzo di legno che c’è sul terrazzo va benissimo per farsi le unghie mentre il tagliere dimenticato sul tavolo ieri sera no? Mica facile. Potrei iniziare con non lasciare il tagliere sul tavolo. Però far colazione con il rumore del gatto che si fa le unghie vicino e che poi, quando cerchi di dirgli che no, meglio di no, ti prende a testate mentre bevi il caffellatte perché vuole un po’ di latte, e tu gliene metti un po’ nel piattino della tazza, è un gran bel modo di iniziare la settimana.

sabato 25 gennaio 2014

ultimo e primo


Nella prima pagina del libro che sto leggendo, sulla seconda facciata della prima pagina, ci sono dei numeri. Di questo libro esistono 333 esemplari, c’è scritto, e poi più sotto c’è scritto copia numero e più sotto ancora c’è un timbro. Si leggono bene 247 e poi, più staccato, un 3 e un 3. Il numero in mezzo ai due 3 non si vede bene. Sembra un 3 ma potrebbe essere anche un 2. Sembra più un 3 che un 2 però. E a me piace pensare che sia un 3, che sia riuscita a trovare proprio l’ultima copia. Anche se adesso mi viene il dubbio che ci sia quel numero su tutte le copie, un po’ l’opposto di quello che capita andando sul sito di una rivista, lì invece, sulla destra, compare un rettangolino con dentro scritto che si è il primo visitatore. Non è vero, e io, la prima volta che ci ero andata, l’avevo creduto.
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domenica 19 gennaio 2014

opposto


Questa mattina, facendo il cruciverba che c’è nella settimana enigmistica verso il fondo, quello che non ha i quadratini neri, ho trovato tra le definizioni L’opposto di sintetica. A me veniva in mente naturale ma non ci stava, non si incrociava con quello che avevo già scritto. Non mi venivano sinonimi così ho provato ad aggiungere altre parole per avere qualche lettera in più. Quando aggiungendo lettere ho capito che la parola da scrivere era Analitica mi è venuto da dire Ah quel sintetico lì.

sabato 18 gennaio 2014

giochi nuovi


Questa mattina, pulendo, da sotto la libreria son saltati fuori un tappo del dentifricio e un tappo della birra. Secondo me c’è qualcuno che ha imparato che nel sacco del riciclo della plastica e della latta si possono trovare dei giochi nuovi.

venerdì 17 gennaio 2014

mi son venute in mente due cose


Ieri mi sono dimenticata il cellulare in laboratorio e tornando a casa me ne sono accorta.  Mi sembrava stranissimo non averlo. E mi stupiva molto anche il fatto che non mandare a Daniele un messaggio del tipo Sono uscita, o Sono sull’autobus, o Ci serve qualcosa per stasera? mi sembrasse un problema. Piccolo, ma pur sempre un problema. E allora mi son venute in mente due cose che non vedo da anni, il contascatti e la prolunga per il telefono. Il contascatti lo aveva messo mio papà quando mia sorella aveva iniziato a telefonare a un ragazzo che abitava a Milano. Ognuno di noi in quel periodo aveva diritto a un tot di scatti a settimana, gli scatti extra si pagavano. Mio fratello, che ha sette anni meno di me, non li usava mai tutti e allora quelli che avanzava li vendeva sottocosto a me o a mia sorella. Vicino al contascatti c’era un foglietto e una matita, si segnavano i numeri e il nome. Il contascatti non era bello. La prolunga invece mi piaceva molto, chissà dov’è finita. Il telefono era in corridoio, proprio dove adesso a casa dei miei c’è la base del telefono senza fili, ma con la prolunga al massimo si riusciva a chiudersi nel bagno con il telefono e parlare senza essere ascoltati. Era una cosa bellissima passare da tutti, capire se a qualcuno serviva il bagno e poi chiudersi lì a telefonare.

martedì 14 gennaio 2014

Οι πολλοι


Io quando non so delle cose poi finisce che le chiedo a mia mamma e la maggior parte delle volte ho le risposte che cerco, o parti delle risposte che cerco, o un modo per trovare le risposte che cerco. È un gran vantaggio questo, secondo me, ma è anche una cosa che quando avevo l’età della stupidera mi dava addosso da matti. In quel periodo lì, quando si ha quell’età che per cercare di essere una persona e non solo una figlia la cosa che viene in mente più spesso è quella di essere e fare l’opposto di quello che è e fa la propria mamma, il fatto che lei sapesse o trovasse un modo (che poi era per lo più un libro) per sapere era una cosa che proprio mi mandava il sangue al cervello. Adesso invece è una cosa che mi piace, e molto. Oggi mentre andavo a lavorare ho trovato  nel libro* che stavo leggendo delle lettere greche Oi polloi ho letto, a leggere non avevo grossi problemi, son lettere che conosco, la lambda poi mi sta particolarmente simpatica e la scrivo spessissimo nei protocolli che gamma/lambda** (con le due lettere greche) è il modo di segnare le concentrazioni dei DNA, ma cosa significano quelle lettere che avevo trovato messe così, una vicina dell’altra, non lo sapevo. Una nota a piè pagina però poteva anche metterla, mi permettevo di consigliare all’autore. In laboratorio ho provato un po’ a chiedere, ho collezionato un Non lo so, un Non ne ho idea e un Ma dove l’hai trovato? Mi sono tenuta la curiosità. Poi stasera ho chiamato mia mamma per sapere come stavano e poco prima di mettere giù mi è tornato in mente, Mamma  Oi polloi cosa vuol dire? le ho chiesto. Lo sapeva. E io sapevo che lei lo sapeva.

* Selve d’amore – Gianni Celati
** microgrammo/microlitro

sabato 11 gennaio 2014

esercizi


Rifare il letto cambiando le lenzuola con un gatto che salta sul letto ormai lo so fare benissimo, non ho problemi.  Con due gatti invece mi vien difficile. Devo esercitarmi e non mi mancheranno le occasioni, pensavo questa mattina.

venerdì 10 gennaio 2014

pet therapy

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È un periodo di brutti sogni questo, poi, ogni tanto, arriva l’incubo. Ieri notte ne ho avuto uno, era proprio un gran bell’incubo. A un certo punto, nell’incubo, io sapevo che se dicevo Aiuto allora poi il pericolo spariva. Bastava solo che riuscissi a dire Aiuto, non è che dicendolo arrivasse qualcuno e mi salvasse, no, era come una parola magica, io la dicevo e finiva tutto. Solo che non riuscivo a dirlo. Provavo ma non mi veniva fuori la voce. Poi ci sono riuscita, l’ho detto, era un aiuto sussurrato ma, appena l’ho detto, mi sono svegliata. Si può quasi dire che avesse funzionato. E mentre mi rendevo conto che ero nel mio letto e che quello era un incubo è arrivato sul letto un gatto bianco, si è messo a fare le fuse e io sono stata un po’ lì al buio distesa ad accarezzarlo. Poi ho dormito benissimo.

mercoledì 8 gennaio 2014

non mi mancava


Io quest’anno non avevo ancora sentito l’espressione Azienda Ospedaliera e, a dir la verità, non mi mancava.

sabato 4 gennaio 2014

non è


Questa mattina i gatti si rincorrevano per tutta la casa. Prima si vedeva passare un gatto bianco inseguito da uno nero, poi passava un gatto nero inseguito da uno bianco. Ogni tanto si sentivano dei rumori un po’ inquietanti e allora andavo a guardare che combinavano. La cosa è andata avanti per quasi un’ora, poi hanno rovesciato delle robe che erano su un mobile e allora son tornata da loro per sgridarli. Questa è una casa non è un parco giochi, ho detto. E a sentirmi non è che la cosa mi abbia fatto una bella impressione così ho preso un topolino e mi son messa a giocare con loro.

venerdì 3 gennaio 2014

dei merendini


Anche oggi in laboratorio c’ero solo io e alle cinque mi è venuta fame, che durante queste vacanze mi ero abituata bene e mi facevo anche dei merendini a metà pomeriggio. Allora sono andata nell’altro studio, dove c’erano le cose avanzate dalla festa di Natale e ho preso la scatola dei Cantucci e, per essere sicura che nessuno martedì pensasse male di chi passa a pulire, ho lasciato un biglietto sulla scrivania. Ho scritto I Cantucci si sentivano soli, li ho portati nell’altro studio. Poi ho aggiunto sotto Latte :-D

giovedì 2 gennaio 2014

quel che si fa il 2 di gennaio ...


Si dice che quello che si fa il primo dell’anno poi si fa tutto l’anno però, io, spero proprio di no. Che ieri mi son presa un’arrabbiatura tale che poi mi son rimaste indigeste le lenticchie fino alle sei, invece oggi, sarò anche andata a lavorare, però le lenticchie avanzate da ieri le ho digerite benissimo. E di umore oggi va molto meglio di ieri che ieri pomeriggio mi son messa a leggere per farmi passare il nervoso e oggi, sull’autobus, cercando il segno, ho visto che ieri avevo segnato: “Mi sento da schifo, ma non sono malato. Come fai a sopportarlo? È talmente allegro!” … “Nessuno ha il diritto di essere tanto allegri, caro Gershon. Non su questa terra.”*  Ma, staremo a vedere, intanto oggi va meglio. Però quel che si fa il 2 di gennaio poi si fa tutto l'anno non fa rima. Vorrà dire qualcosa?

* Il libro delle luci Chaim Potok – trad. M. Muzzarelli  – pag. 269.

mercoledì 1 gennaio 2014

buon anno


Avevo pensato Basta, è stato un bel gioco ma adesso basta. Poi oggi mi sembrava che potevo anche continuare ma trovare qualcosa da scrivere dopo nove giorni non è facile. Sarebbe più facile rimanere dell’idea dell’adesso basta. Mi dicevo, se aspetto qualcosa che valga la pena di essere raccontato non scrivo più niente, allora continuo come prima e scrivo una cosa che mi è successa oggi. Oggi la mia vicina di banco mi ha chiesto, in perfetto italiano ma con forte accento tedesco, indicandomi sul foglio delle canzoni Astro del ciel, Che lingua è? Italiano le ho risposto, Pensavo fosse genovese mi ha detto lei. Poi ci siamo sorrise e augurate buon anno.