giovedì 29 aprile 2010

falsa come Giuda

‘sta sera ho ricevuto tre telefonate di quelle nelle quali ti propongono prodotti o abbonamenti dei quali non me ne fregava niente. Nell’ordine erano: olio e vino liguri (pacco unico ma con in omaggio dei vasetti di crema d’olive), depuratore dell’acqua (un sarchiapone da mettere sotto il lavandino che oltre a filtrare l’acqua te la gasa, ma solo se vuoi), e il più scontato abbonamento a Sky. Tutte le volte mi hanno chiesto se ero la signora X (dove X è il cognome di Daniele) e fin lì tutto normale, sull’elenco c’è lui, però poi quando dicevo che non sono la signora X ma che vivo insieme a Daniele X seguiva un momento di silenzio. Devo dire che si riprendevano velocemente e andavano avanti con il loro discorso. Io ‘sta sera non sono un animale socievole quindi li ho interrotti tutti e tre dicendo che il signor X non era in casa e che io non prendevo decisioni né accordi senza il suo consenso. Erano bellissimi i silenzi che seguivano, erano anche lunghi. Solo in due mi hanno chiesto quando potevano trovare il signor X.

mercoledì 28 aprile 2010

serissima

Ieri è passato dal laboratorio un ragazzo iscritto al quarto anno di biologia che stava cercando un posto per fare la tesi. Nel CV aveva scritto (sotto la voce interessi) che gli piaceva viaggiare, visitare mostre d’arte e leggere romanzi. Io sarà che sono vecchia ma a leggere i CV che girano adesso mi vien sempre da ridere. I più belli sono quelli con scritto: ho un bel (o buon) carattere, se mai ne trovassi uno con scritto: sono una bella persona, lo/la chiamerei a fare il colloquio solo per vedere che faccia ha. Ché io ultimamente ho la soglia della tolleranza bassa e ci sono delle espressioni che mi urtano il sistema nervoso, bella persona è una di quelle. Chissà cosa significa poi bella persona. Comunque tornando a ieri, io ieri non ero da sola a fare il colloquio, c’era anche il mio capo, così mi sono tenuta e non gli ho chiesto il titolo di un romanzo che gli è piaciuto. Era la domanda che avrei fatto più volentieri e invece ha fatto un colloquio serissimo. Quando abbiamo finito ero fin spaventata da quanto ero stata seria, ma a lui andava bene la mia serietà e al capo piaceva il candidato quindi dal 5 maggio inizio una nuova avventura.

domenica 25 aprile 2010

si stava bene

Questa mattina ho messo un po’ a posto le piante che abbiamo in terrazzo. Non ho ancora finito ma non ho più terra quindi ho dovuto piantar lì. Mi sembra che stia venendo bene, spero che i miei rinvasi siano serviti. Mentre ero lì che giocavo con la terra, che a me mettere le mani nella terra e sentirne l’odore è una cosa che mi mette di buon umore sentivo il figlio dei miei vicini che cantava Bella ciao. Ogni tanto si bloccava, non ricordava più le parole, allora sua mamma gliele suggeriva. Poi iniziava a cantarla da capo. Si stava bene ‘sta mattina sul mio terrazzo.

mercoledì 21 aprile 2010

nespole

trovare le nespole dal fruttivendolo fa primavera, altro che rondini.
(un pensiero profondo)

mi piacciono le nespole, soprattutto quelle un po’ aspre.
(una comunicazione importante)

martedì 20 aprile 2010

portatori di Y

che cose strane che mi capitano, delle cose incomprensibili. Almeno per me sono incomprensibili, incomprensibili ma belle, parecchio belle.
Oggi sono tornata a casa e ho trovato un mazzo di fiori sul tavolo, così senza motivo. Cioè un motivo c’è, non sono così stupida da non capirlo, ma non è una data particolare, una ricorrenza. È un regalo per la voglia di fare un regalo. È una cosa del tutto inaspettata. Io non so, a volte una persona, una a caso (però in realtà ci starebbe bene un io come persona dell’esempio così la cosa prende un’altra forma e sembra anche meno astratta) si aspetta delle cose, una confidenza, la voglia di fare delle cose insieme, una domanda o una risposta, un consiglio, un aiuto e non arriva niente. Poi invece delle volte. E dato che le sorprese non arrivano quasi mai da sole, sempre oggi, mentre stavo preparando da mangiare e lui metteva giù tavola mi ha detto: senti io non dovrei dirtelo, ché gli ho detto che non te lo dicevo, ma te lo dico lo stesso, ché so che ti fa piacere. Mi ha chiamato tuo fratello che voleva sapere se eri partita e se avevi avuto dei problemi.
Ecco io non capirò mai i portatori di Y, proprio non ci arrivo, non capisco il loro modo di ragionare, di sentire. Però io sono contenta che esistano e che ne esistano di speciali.

lunedì 19 aprile 2010

saltato tutto

Sabato pomeriggio mi è arrivata una mail dal titolo NK2010 MEETING POSTPONED!! (i due punti esclamativi c’erano sul serio) e bon è saltato tutto. Ora, come la maggior parte dei lunedì sera, sono a casa invece che a Dubrovnik. Peccato. Quest’oggi hanno dato la notizia che è stato spostato a metà settembre, ho tempo fino al 1 di maggio per dir loro se vado o se rinuncio. Se non vado mi ridanno i soldi dell’iscrizione. Quelli dell’aereo li ho recuperati ‘sta mattina, mi hanno rimborsato completamente anche il ritorno, ci speravo ma non pensavo che me li avrebbero resi e sperare che la nube resistesse per una settimana ancora e cancellassero anche i voli del ritorno mi sembrava poco carino.
Uffa, andare a lavorare oggi mi è pesato più del previsto. Speriamo che domani vada meglio.

sabato 17 aprile 2010

facciamo pure senza un po’

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
J D Salinger Il giovane Holden

L’ho trovata sul blog di Renault4 due giorni fa. Adesso ci ripensavo. Io, nella mia testa, di dialoghi con autori di libri che mi sono piaciuti molto ne faccio spesso. Forse sarebbe meglio chiamarli monologhi dal momento che faccio tutte e due le parti io, però fa niente, anche se tecnicamente sbagliato mi sembra che dialoghi sia più corretto. Il punto strano, ora che ci penso, è che se mi metto a parlare con uno scrittore come Kafka, Bernhard, Alechem o Calvino mi sembra che la cosa sia normale, se, sempre nella mia testa, mi metto a parlare con uno scrittore che potrei realmente chiamare per telefono, se solo fossimo amici, mi sento un po’ stupida (facciamo pure senza un po’).

venerdì 16 aprile 2010

libero vs nubile

Ieri ho rifatto la carta d’identità. Posso espatriare, sempre che la nube lo permetta. Ora per dieci anni sono a posto, cioè sono a posto se non la perdo e se non me la fregano. Mi piaceva di più la carta vecchia, aveva tutti gli angoli consumati e poi in quella avevano scritto che il mio stato civile era libero. Ora sono tornata a essere nubile. A me la parola nubile sta antipatica, ha un brutto suono per me. Libero suona molto meglio.

mercoledì 14 aprile 2010

siam mica messi bene

Oggi sull’autobus ho visto un cartello nuovo. Non ero sul mio solito autobus ero su un 18 ché sono stata in un ufficio dell’anagrafe decentrato, tanto comodo, a quindici minuti a piedi da casa, poca gente. Ero contenta di aver cercato un ufficio anagrafe decentrato, e anche di aver scoperto che potevo fare un timbro sulla carta d’identità vecchia e farla valere altri cinque anni. Non sapevo però che la carta d’identità con la proroga non la si può usare per l’espatrio. Cioè la si può usare ma solo se vai in alcuni posti. Se vai in Croazia no, la Croazia è uno dei paesi che non l’accetta. Devo tornare domani con tre foto. Comunque lasciando perdere questa cosa della carta d’identità che io non sapevo se no oggi sarei andata con le tre foto invece di dover ritornare domani, io ero sul 18 che era già bello pieno quando è passato alla fermata dove ero io, e sull’autobus mi sono messa a leggere i cartelli che erano appesi, per lo più erano pubblicità. Poi ho trovato un adesivo, grandino per essere un adesivo, messo dall’AMT con su scritto: Guardati intorno, forse c’è qualcuno che ha bisogno di sedersi. Poi c’erano due disegni: sulla sinistra una donna incinta che teneva per mano un bambino e sulla destra un signore anziano con il bastone. Di lato, dalla parte del signore, c’era scritto, tutto a lettere maiuscole: Non dimenticare la cortesia (poi tre puntini di sospensione e a capo sempre scritto grosso) offri il posto. A me è venuto da pensare che non siam mica messi tanto bene se dobbiamo appiccicare ‘sti cartelli. Poi mi è venuto in mente anche che quando andavo alle medie sull’autobus c’era scritto: non sputare.

lunedì 12 aprile 2010

va un po' giù duro

Non importa quanto tu possa pensare di essere occupato, devi trovare tempo per leggere, altrimenti ti abbandonerai a una ignoranza auto-imposta.
Confucio

venerdì 9 aprile 2010

due grandi (anche sul palco)




Non ha occhi un ebreo? Non ha mani, organi, statura, sensi, affetti, passioni? Non si nutre anche lui di cibo? Non sente anche lui le ferite? Non è soggetto anche lui ai malanni e sanato dalle medicine, scaldato e gelato anche lui dall'estate e dall'inverno come un cristiano? Se ci pungete non diamo sangue, noi? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate non moriamo? (Shylock: atto III, scena I)


(ieri sera sono andata a vedere SHYLOCK - IL MERCANTE DI VENEZIA IN PROVA con quei due signori lì. Molto ma molto-molto-molto bello)

mercoledì 7 aprile 2010

complicità e parentela finalmente ritrovata

// se ben ricordo lo conoscevo a memoria, e ne avevo interiorizzato i particolari a tal punto che rileggerlo voleva semplicemente dire controllare che fossero al loro posto // interi passaggi della storia o semplici giri di frase che mi sembra non solo di conoscere da sempre, ma addirittura di aver usato come storia personale: fonte di una memoria inesauribile, di una ripetitività, di una certezza: le parole erano al loro posto, i libri raccontavano delle storie; si poteva seguirle, si poteva rileggerle e, rileggendo, ritrovarle, esaltata dalla certezza del ritrovarle, la sensazione della prima volta: questo piacere non si è mai estinto // rileggo i libri che amo, amo i libri che rileggo, e ogni volta con lo stesso appagamento, che rilegga venti pagine, tre capitoli o il libro intero: l’appagamento che deriva da una complicità, da una connivenza o, più ancora, ancora oltre, da una parentela finalmente ritrovata.

W o il ricordo d’infanzia Georges Perec pag.164 e 165

sabato 3 aprile 2010

pesce Sogno

oggi mi sono successe molte cose belle
ho fatto la zia per quasi tutta la giornata
sono stata a Monterosso e non ci andavo da almeno undici anni (anche se è a un’ora di treno)
ho mangiato delle acciughe fritte buonissime
ho giocato a: è arrivato un bastimento carico di l… (e non ci giocavo da una vita)
ho ricevuto molti regali: un sasso-lavagna con disegnato sopra, fatto con un pastello-pezzo-di-mattone, il mio ritratto e il mio nome scritto giusto nonostante ci sia un'acca muta (io ho anche un altro nome, mica solo Latte), una crema mani alla calendula, due disegni fatti, a biro, sulla carta dei grissini
ho imparato una poesia che, sempre che l’abbia imparata davvero, fa: Pipistrello, pipistrello / ti pare bello / fare la pipì dentro l’ombrello?
sono stata battuta al gioco delle parole da una bambina di prima elementare (lei ha risposto alla domanda: come si chiama la foglia della vite? mentre io mi stavo ancora domandando in quale parte del cervello si era nascosta la risposta giusta)

Poi sul treno del ritorno stavamo leggendo una storia che c’era su un giornalino. Era una storia con una bambina sirena che a un certo punto incontrava il pesce Sogno. Sogno è un pesce speciale e può esaudire un desiderio. Le ho chiesto che cosa avrebbe chiesto lei a pesce Sogno e lei mi ha risposto subito, senza star lì tanto a pensarci su, che avrebbe voluto essere un po’ magica. E poi mi ha spiegato: Cose come avere una matita magica che se non hai voglia di fare i compiti li fa al tuo posto. Cose così, un po’ magiche.
Io continuo a pensarci, anche ora ci sto pensando, ma non so proprio cosa scegliere. Che cosa chiederei io al pesce Sogno?

giovedì 1 aprile 2010

Cioccolato nero

Oggi leggendo qua e là leScienze (on line) ho trovato questo:

Cioccolata: un quadratino per il cuore
Il consumo di un quadratino al giorno comporterebbe un rischio di infarto o ictus inferiore del 39 per cento rispetto ai soggetti che consumavano meno cioccolata.
Se consumata in piccole quantità, la cioccolata (soprattutto fondente) abbasserebbe la pressione sanguigna, riducendo il rischio di malattie cardiache. /…/

E poi c’erano anche gli approfondimenti, che se volevi ci cliccavi sopra e ti leggevi altri articoli sull’argomento
- Il cioccolato salva dall'ictus: Da un’analisi di tre studi sono emerse diverse indicazioni: può diminuire il rischio di ictus o il tasso di mortalità in caso di un simile evento.
- Cioccolata contro la tosse: Un composto derivato dal cacao sarebbe in grado di curare la tosse persistente senza gli effetti collaterali dei farmaci oggi usati.
- Il cioccolato nero pulisce le arterie: Il cioccolato fondente può ritardare l'indurimento delle arterie nei fumatori e limitare potenzialmente il rischio di gravi malattie cardiache.
- Lunga vita con il cacao: Uno studio olandese indica che il consumo di cacao abbassa il rischio di ipertensione e di mortalità da patologie cardiovascolari.


e a me fa proprio piacere che ci sia chi faccia ricerche simili, così poi io posso dire a Daniele, quando mi propone il suo tè verde, bianco e sa il signore che altra sbroda fumante e poco piacevole, gli posso dire: ma no grazie, vado a farmi un quadratino di cioccolato nero, ché quello fa bene di sicuro, l’hanno anche pubblicato sull’ultimo numero de LeScienze. Ne vuoi un quadretto?